18 dicembre 2014
Bioarchitettura podolica e fotavvolo sulla tangenziale
La settimana scorsa sono andato con papà a Dentecane a comprare il torrone e lungo il tragitto ho trovato un sacco di bioarchitettura preecologistica, quando gli architetti ancora progettavano case e non usavano la parola design per ogni collo di cazzo. Questi castelli seccatabacco li ho sempre visti con simpatia e ammirazione ogni volta che passavo dilà, come fossero figli di un naif progettuale che aveva un che di gioco, anche se chi le faceva difficilmente pensava a questo. Ma chi li faceva non si metteva nello studiolo con il progetto da elaborare, i funzionari da ingrassare, i geometri ingegneri fonometri dottori avvocati da interpellare, le scartoffie da compilare e i santantonio da invocare. Penso prendesse il materiale, spesso di recupero, contattasse una sorta di mastro del MARCHINGEGNO e costruisse. Così vorrei che andasse il progetto della mia vita; materiale di recupero un po ne ho accumulato, mi manca solo l'indirizzo del mio MASTRO DEL MARCHINGEGNO. Nel frattempo vivo tra la provincia di Avellino e quella di Napoli, in Irpinia dippiù ed a Napoli un pochino, facendo foto a volo dal finestrino.